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Sono innamorato, tanto innamorato

  • Writer: Marco Iannelli
    Marco Iannelli
  • Feb 7, 2016
  • 3 min read

La mia lingua è l’italiano e sono felice che sia così.


Ritengo di essere fortunato, molto fortunato, ad avere una qualche padronanza con una lingua che genera, in senso assoluto, ricchezza in termini di contenuti, emozioni, attenzioni.


Nelle mani adatte è come un cesello. E’ funzionale, sottile, precisa, affilata, idonea a dar vita a prodotti dell’ingegno umano capaci di generare diffuse e durature passioni.


La lingua italiana è materia prima pregiata, duttile, plasmabile; prima di ogni altra cosa, è elemento essenziale ed inesauribile.


Può essere paragonata ai colori, all’arte, in quanto, come per le tinte, una mano sapiente può essere in grado di determinare un’infinità di sfumature cromatiche letterarie incantando i sensi anche del più distratto interlocutore.


Scrivere in italiano è coinvolgente, è appagante, ti mantiene vivo, ti fa sentire in compagnia anche quando credi di essere del tutto solo. Ti conferisce la consapevolezza, dopo aver scritto qualcosa d’interessante, che tante persone leggendoti si accosteranno al tuo pensiero ed entreranno in comunicazione con la tua anima, il tuo io, dandoti gioia, soddisfazione, riempiendoti la vita e tenendo lontana da te, in ultima istanza, la solitudine.


Sono innamorato delle parole della lingua italiana perchésono variegate, poliedriche, belle ed efficaci. Sono molteplici e possono essere accoppiate fra loro producendo ogni volta concetti differenti, risonanze acustiche inattese, sorprendenti. Sono paragonabili, quindi, alle note di un pentagramma che, messe insieme con armonia, sono in grado di generare sonorità, di produrre musica, di allietare l’udito e lo spirito degli astanti.


Le parole della lingua italiana sono lievi ed al tempo stesso pesanti. Possono tirarti su come il migliore dei toccasana, così come gettarti nello sconforto più cupo, ferirti mortalmente come il più pesante dei macigni.


Sono potenti come un colpo di cannone poiché riescono a spazzar via, in un solo attimo, il campo dalla pena del pregiudizio e degli equivoci.


Sono l’apoteosi, il senso ultimo, della democrazia rappresentando una dotazione universale nella paritetica disponibilità di tutti indipendentemente dal censo, dalla ricchezza, dal potere. Riescono a mettere in competizione gli uomini ponendoli ai blocchi di partenza con equilibrata imparzialità, fornendo a ciascuno le stesse, identiche possibilità. Con le parole il povero, se adeguatamente dotato, non soccomberà mai al ricco, così come il suddito, sul terreno della cultura, riuscirà alla fine ad avere la meglio anche sul più potente dei Re.


Sono luminose, calde, solari in quanto hanno l’energia sufficiente per riuscire a rischiarare le cupe tenebre dell’ignoranza mettendo, nel contempo, in luce le qualità morali degli uomini.


Le parole della lingua italiana costituiscono pura energia della natura. Sono come mille rivoli di flebile acqua di montagna che, confluendo naturalmente in un unico punto, si miscelano, si rafforzano, formando un tutt’uno, dando vita alla forza incoercibile di un torrente, di un fiume capace di abbattere anche il più possente e solido dei ponti, dei palazzi.


Sono capaci di conferire grazia, bellezza, fascino, eleganza all’individuo nel momento in cui chi scrive con padronanza di linguaggio è capace di catalizzare su di sé la massima attenzione, indipendentemente dalla sua avvenenza e grazia esteriore.


Sono un’immensa ricchezza dell’umanità che si può spendere in qualunque momento come moneta sonante, ma che giammai si può neanche pensare di poter comprare.


Sono innamorato della lingua italiana perché, al pari di una bellissima donna, attira su di te gli occhi invidiosi degli altri uomini pur senza metterti mai nella condizione, da questa, di poter essere tradito o abbandonato.


Le parole sono il migliore ambasciatore che si possa sperare di avere perché ti fanno conoscere agli altri, parlano di te all’universo intero indipendentemente dalle differenze di lingua, di etnia, di religione.


La lingua italiana ha la capacità, la forza di fermare finanche il tempo. Anche il più vecchio e malandato degli uomini potrà guadagnare l’attenzione dei giovani nel momento in cui avrà la capacità di produrre uno scritto, fresco, accattivante, al passo con i tempi.


Infine, è il passatempo più efficace ed economico a cui ci si possa accostare. Con il costo di un foglio e di una semplice matita hai comunque la possibilità di confrontarti con te stesso trascorrendo, senza renderti conto del passare del tempo, momenti appaganti come se fossi impegnato nella più divertente, coinvolgente ed impegnativa delle attività.


Insomma, amo la mia lingua e ne sono tanto affascinato perché, come una mamma, è comprensiva, generosa, altruista, perché in definitiva mi offre tantissimo senza mai chiedermi nulla.


di Marco Iannelli



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