Hidden: PsychiatrIc Hospitals
- Marco Iannelli
- Feb 20, 2016
- 2 min read

La comunicazione non necessariamente deve avvenire con le parole. Molte volte le immagini trasferiscono concetti, emozioni, situazioni in modo assolutamente permeante.
Nel sito internet di George Georgiou vi è una sezione fotografica intitolata "Hidden: PsychiatrIc Hospitals" (la trovate a: http://www.georgegeorgiou.net/gallery.php?ProjectID=159) sono rappresentate una serie di foto bianco e nero che, come riporta l'autore, sono state effettuate: "Between 1999 and 2002, I visited three psychiatric institutions while living and working in Kosova and Serbia on a long term project, Between The Lines, on the aftermath of the NATO conflict with Serbia".
L'impatto visivo, ma soprattutto emotivo che trasfericono le foto dei malati di mente degli ospedali psichiatrici dei Balcani (Kossovo e Serbia) è molto, ma molto forte.
Nella civiltà occidentale globalizzata, patinata, edulcorata, i tratti distintivi della follia sono comunque nascosti "sotto il tappeto" buono di casa e rappresentano, in ogni caso, a livello sensoriale un elemento destabilizzante molto forte con il quale tutti noi abbiamo poca confidenza e dimestichezza.
Il disagio mentale, la follia, la pazzia sono elementi concettuali che istintivamente rifuggiamo e che ci fanno paura, ma ciò non di meno, in ogni caso esistono nell'ordinario.
Basta avere solo il coraggio di gettare uno sguardo oltre gli steccati del quotidiano per riconoscerne immediatamente gli angoscianti lineamenti caratterizzanti.
Relativamente a queste immagini personalmente credo che bisognerebbe provare un attimo, solo per un attimo, a sgombrare la mente dall'approccio ordinario, consuetudinario, che si può avere in genere con delle foto, con queste foto.
Tutto ciò, per provare a saltare virtualmente a piè pari dall'altra parte dell'immagine per condividere, per cogliere che, dietro quella che appare della comune carta stampata, alla fine c'è sempre il realistico attimo di dolore rappresentativo della personalissima storia di ciascun individuo, di ciascun essere umano raffigurato.
Un bel lavoro fotografico, sicuramente attuale, d'impatto e tanto doloroso, al quale approcciarsi con l'animo sgombro da pregiudizi e istintive preoccupazione per calarsi, tutt'uno, in aspetti dell'universo umano a tratti sconosciuti.

di Marco Iannelli

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