E' giusto pubblicare le foto dei figli su facebook ?
- di Marco Iannelli
- Mar 4, 2016
- 5 min read

Il fatto di pubblicare su facebook, piuttosto che sui più diffusi social network in rete, le foto dei propri bambini è considerato, con l'evoluzione e diffusione della rete, un fatto ormai normale.
Sui profili dei nostri amici assistiamo quotidianamente alla pubblicazioni delle foto dei loro bambini che attengono ai momenti più disparati della loro vita di tutti i giorni.
Si va dalle foto subito dopo la nascita, alle foto del battesimo, poi del primo compleanno e così via andando di questo passo.
Insomma, grazie ai post di queste persone, che vedono nel profilo di facebook il modo migliore per condividere le loro emozioni genitoriali con i loro conoscenti, si ha modo di ricostruire l'intera esistenza dei loro figli che, badate bene, pur se minori, sono a tutti gli effetti degli individui con il loro legittimo carico di diritti inerenti alla sfera della persona.
Probabilmente queste persone, all'atto in cui postano sui social network, in rete, le foto dei loro figli pensano, ritengono, che questo tipo di condivisione digitale rimanga confinata nella stretta cerchia degli amicipiù prossimi.
Pur essendo probabilmente in buona fede, costoro sbagliano e di grosso (tutto ciò che è messo in internet rimane lì per sempre) ed è bene che rispetto a tale diffuso fenomeno questi siano consapevoli che siffatto genere di iniziative non è affatto un bene e può determinare pericolose ricadute a medio e lungo termine.
Tutti noi genitori sappiamo come sia importante e piacevole immortalare fotograficamente, in video, tutti i momenti significativi di vita dei nostri bambini e come sia sentito il desidero, la volontà di condividere con la cerchia delle persone a cui siamo legati da vincoli di affetto (familiari, amici, ecc.) questo forte sentimento emozionale, questo senso di trasporto, di tenerezza, generato dalle immagini della vita dei nostri figli che con gli anni crescono sotto i nostri amorevoli occhi.
Volendo estrinsecare immediatamente questa necessità si crede che internet possa essere lo strumento migliore in quanto riesce, più di ogni altro, a mettere in condivisione, in tempo reale, e senza vincoli di distanze geografiche, queste immagini con le persone che direttamente ci sono vicine e condividono a vario titolo la nostra vita.
Ma come si dice, prendersi adeguatamente cura dei propri figli ricomprende anche (e soprattutto aggiungo io) il rispetto delle loro scelte future come individui, indipendentemente dalla loro età.
Sono aspetti delicati sui quali è necessario riflettere con estrema attenzione in quanto possono incidere in maniera rilevante sulle scelte di là da venire che i nostri figli un giorno, da adulti consapevoli, compiranno.
Vi faccio un banale, ma significativo esempio: se vostro figlio un giorno ritenesse, anche in virtù della posizione e rilievo sociale nel tempo assunta (pensate ad esempio, solo per un attimo, ad un uomo politico, piuttosto che ad una attrice), di mantenere un livello di riservatezza della sua immagine, con le sue foto postate in rete sin dalla sua nascita incautamente dai genitori costui non avrebbe più alcuna possibilità di scelta su tali rilevanti aspetti.
Salterebbero fuori, in qualunque momento (sicuramente in quello meno indicato), a detrimento della sua immagine, le sue foto del primo bagnetto, la sua faccia imbrattata dal suo primo cucchiaio di pappina verde, forse anche la foto del suo primo pannolino usato (credetemi, alla fantasia di alcuni genitori non c'è proprio limite).
Queste considerazioni che, per qualcuno, possono apparire eccessive sono viceversa molto realistiche. In rete molti social network – primo fra tutti facebook – hanno già da tempo introdotto un sistema automatico di riconoscimento facciale, che provvede da solo ad individuare i volti delle persone dalle foto, senza bisogno che siano già “taggati” da qualcuno.
Ma vi è di più, stanno nascendo nuovi e potenti software (ma anche siti web) che consentono di condividere foto e video e/o che fanno ricorso a potenti sistemi di riconoscimento facciale (vedi ad esempio gli applicativi che consentono di ricavare il nome di una persona inquadrandola col telefonino, piuttosto che accessori hardware già presenti all'orizzonte più prossimo come Google Glass, i futuristici occhiali per la realtà aumentata).
Queste funzionalità già del tutto disponibili, di fatto, consentiranno a chiunque ne abbia un qualche interesse legittimo o meno, di mettere in correlazione le immagini storicamente presenti nella rete con i fatti della vita reale degli individui mettendo nella condizione, i diretti interessati, di avere un controllo pressoché inesistente della loro immagine ed in definitiva della loro privacy.
Insomma, la tecnologia è un qualcosa di bellissimo, di stupefacente, di affascinante, ma ha le sue buone contraddizioni e controindicazioni. Ritornando su questi aspetti, si può a ragion veduta osservare che è sì, giusto educare i nostri figli alla libertà, ma lasciamo decidere a loro i confini entro i quali questo concetto si deve estrinsecare soprattutto quando ciò riguarda la loro futura privacy.
Un altro aspetto poi, ben più rilevante ed immediato, per cui è meglio evitare di condividere le foto dei nostri bambini in rete è dato dai malintenzionati che vivono, pullulano nell'oscuro “sottobosco” della rete internet.
Se e vero che all'atto in cui postate in rete le immagini dei vostri bambini siete animati dalle migliori intenzioni (affetto, volontà di condividere dei bei momenti con le persone care, godervi un particolare ricordo con i vostri genitori casomai lontani, ecc.) non tutti quelli che poi le foto vanno a guardarle possono essere animati dalle medesime buone intenzioni.
Per molti, le foto di bambini in rete non sono altro che un modo per valutare con animo malevolo, interessato, la vostra vita provando ad entrare pericolosamente in essa.
In rete il bieco fenomeno delle pedofilia, giusto per citare un aspetto, è molto diffuso e colui che pratica questo biasimevole genere di attività, state sicuro, si approccerà alle innocenti immagini dei vostri figli (rese facilmente disponibili in rete da voi stessi) animato da intenzioni corrotte i cui confini appariranno difficilmente immaginabili e prevedibili.
Per costoro un bambino, facilmente concretizzato da una foto messa nella sua disponibilità, ahimè, non è altro che una merce, un oggetto per i suoi turpi vizi, che può divenire appetibile in qualsiasi momento a vostro totale discapito.
In tal senso, immaginate quanti soggetti, quante organizzazioni internazionali che perseguono la pedopornografia si “affacciano” quotidianamente nella vetrina di facebook per individuare le proprie vittime e come per costoro anche una ordinaria immagine di un minore, postata inavvedutamente dagli stessi genitori, può generare inattese ed imprevedibili forme di morboso interesse e costituire, quindi, un costante, potenziale pericolo per il bambino stesso.
Per cui, sulla scorta di queste premesse, il suggerimento che mi permetto di darvi è di usare estrema cautela nel postare in rete le foto dei vostri bambini.
Se proprio volete condividere con i vostri cari i momenti evolutivi dei vostri figli fatelo nel ristretto ambito di un salotto con un bell'album di foto sfogliato, vecchia maniera, sulle ginocchia dei nonni.

di Marco Iannelli

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