top of page

Una vecchia amica

  • Writer: Marco Iannelli
    Marco Iannelli
  • Feb 7, 2016
  • 2 min read

L’incedere del tempo, che entra lentamente nella nostra vita, diventa ciò che chiamiamo vecchiaia.


Quest’ultima è una compagna che, ad un dato momento, appare, ci si mette accanto e non ci molla più.


Diviene una comprimaria della nostra esistenza e cresce, matura assieme a noi con la particolarità che non accetta, in alcun modo, di passare inosservata, di essere nascosta, di essere posta in secondo piano.


Ha strumenti sottili, efficaci, con gli anni sempre più potenti, per imporre la sua invadente e pervicace presenza: rughe, incanutimento dei capelli, acciacchi e dolori vari, opacità dell’animo e del carattere sono tutte armi a lei congeniali per ricondurci alla ragione, per piegarci nello spirito e farci accettare la sua presenza.


Come una bella donna di carattere necessita di esibirsi, di mostrarsi, di farsi valutare, di farsi apprezzare dagli astanti. Non accetta di essere relegata nell’anticamera, nella cucina della nostra vita.


La vecchiaia, diventa il nostro alter ego, l’altra faccia di una medaglia che noi disperatamente proviamo a tenere girata dal lato opposto e che, viceversa, più incedono gli anni, epiù tende a girarsi verso il suo lato. Se pure volessimo condizionare le naturali oscillazioni, le alternanze, le roteazioni, di questa ipotetica medaglia - tenendo la schiena dritta in modo da bloccarla sul petto con la faccia migliore esposta - aiutata dal tempo, alla fine ci incurverebbe la schiena in modo da dare la possibilità alla medaglia, pendendo di nuovo, di riprendere a girare esponendo alla fine la sua faccia peggiore.


Con gli anni, quindi, diviene una vecchia amica, dispotica ed invadente, a cui non possiamo fare a meno, a cui non possiamo dire no.


Per farle fare meno danni, è necessario quindi accettarla senza indispettirla, senza ingaggiare sterili competizioni di ruolo da cui usciremmo, alla fine, sicuramente perdenti. Occorre darle il rango che prepotentemente chiede all’interno della nostra vita, corteggiarla ipocritamente, imparando a conviverci, prendendone i pochi lati migliori che pure ha.

Lusingata dalle nostre false, benevole attenzioni, come una donna arrogante e vanitosa, ripagherà il nostro animo con il suo distacco, la sua disattenzione dandoci qualche attimo di tregua, di respiro.


Infine, quando annoiata riterrà di uscire di scena, come una prima attrice di una rappresentazione teatrale riuscita, collaudata, senza indulgenza alcuna ci porterà con se non potendo accettare, nemmeno per un istante, di lasciare sgombro il campo, il palcoscenico, il suo proscenio migliore, ad un affaticato e sfiorito attore comprimario quale noi siamo stati per lei negli ultimi anni della nostra esistenza.


di Marco Iannelli

Comments


storie e racconti

Storie e Racconti

© Copyrights 2016

A BLOG BY Marco Iannelli

 

© 2016 BY SOCIAL ANIMAL

PROUDLY CREATED WITH WIX.COM

bottom of page