Ti voglio bene
- Marco Iannelli
- Feb 7, 2016
- 3 min read

Chissà quanti anni sono passati da quando le persone nel mondo hanno smesso di dirsi “ti voglio bene”.
A noi umani ci piaceva così tanto una volta farlo. Dire alle persone care “ti voglio bene”.
Poi però, ad un certo punto, ci siamo fermati, ci siamo bloccati, abbiamo smesso di pronunciarla questa frase.
Non ricordo, ma… magari abbiamo smesso di usarla forse perché avevamo delle cose più importanti da compiere, da inseguire, anche se adesso non ricordo quali.
Abbiamo tutti sempre delle cose più importanti da fare che ci impediscono di fermarci un attimo e dirci “ti voglio bene”. Come se dire ad una persona cara “ti voglio bene” non fosse poi così importante.
Eppure è così semplice, così banale dire ad una madre, ad una figlia, ad un amico “ti voglio bene”.
E’ un gesto che ti completa, ti riempie, ti pone sospeso al centro dell’universo. Ti rasserena e, proprio perché non lo fa quasi mai nessuno, ti fa sentire che sei solo. E se sei solo pensi che alla fine sei tutto tuo, non pensi più a niente. In questa condizione essenziale ti sfuggono dalle mani, quasi fossero granelli di sabbia, tutti gli aspetti tristi della vita. Non pensi più al lavoro che manca, alle guerre, a chi non ha più casa, alle bollette da pagare. Si allontanano da te, in un attimo, tutti i problemi del mondo.
Ed è allora che grazie a tre parole essenziali pronunciate in fila, tutte d’un fiato, con coraggio, forse anche con un po’ di incoscienza, ti accorgi che in fondo si può essere davvero felici, fortunati. Con poco, con niente, mettendosi un attimo a riflettere ti accorgi che in fondo è facile dire “ti voglio bene”.
Tre parole semplici, banali, ma che messe insieme, conconvinzione, hanno una forza infinita. Sono come il mare. Hanno l’energia di un fiume in piena che scorrendo riesce a portar via tutto. Smuovono gli argini. Ti cadono addosso e riescono a lavar via tutti i tuoi pensieri e forse, come l’acqua del battesimo, ti purificano anche dei tuoi peccati più profondi, dei tuoi peccati originali.
Dire “ti voglio bene” ti rimette quindi al mondo nuovo, ti risistema tutto.
Mi fanno tanta tristezza tutte quelle persone paralizzate dalla sete di potere, dal denaro. Persone che hanno perso il senso della vita alle quali dovremmo donare almeno una volta queste tre piccole, significative parole, “ti voglio bene”.
Diamogli la possibilità di ritrovare se stessi. Concediamogli l’opportunità di liberarsi dalle corazze che li ingabbiano.
Facciamo in modo da regalare a costoro un “ti voglio bene” in modo che possano a loro volta spenderlo, donarlo a qualche altra persona ritornando con questo semplice gesto di nuovo un po’ tutti liberi, affrancati dalle ansie, dalle paure.
Facciamolo ci farà del bene, alla persona che lo riceverà certamente gli farà del bene!
Sforziamoci di cambiare questo andazzo di cose. Prendiamo coscienza che siamo purtroppo oramai in pochi a dire “ti voglio bene”.
Quando mi capita di sentire una voce che mi dice “ti voglio bene” a volte quasi mi imbarazzo, perché non sono più abituato. Ed allora penso che dobbiamo essere messi davvero proprio male se ci vergogniamo di star bene.
E quindi è forse proprio per questo che a volte sfuggo il confronto con le persone e sono affranto perché volendo, ripeto volendo con tre semplici parole si può riuscire davvero a stare bene.
Dal tuo papà, come regalo di compleanno… “ti voglio bene”
di Marco Iannelli
Scritto a mia figlia per il suo 14° compleanno
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